Se non si può sfruttare il 110%, non dobbiamo scoraggiarci. Attraverso il bonus ristrutturazioni, l’Agenzia delle Entrate, nell’arco di 10 anni, restituirà il 50 % di quanto speso.

Il limite massimo di spesa per il bonus fotovoltaico è di 96.000 euro per ogni unità immobiliare. Questo può interessare nel caso in cui si voglia sostenere energicamente il quartiere, oppure, qualora si facciano altri lavori.

E’ possibile detrarre, l’impianto fotovoltaico e tutti gli accessori, la manodopera, le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse, il compenso per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti, le spese per perizie e sopralluoghi, l’IVA, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le comunicazioni di inizio lavori.

E’ presente anche la parcella del professionista. Difatti, per l’installazione di questo impianto, ci si dovrà avvalere di un ingegnere, architetto o geometra che rediga la pratica CILA e la relazione energetica “ex-legge 10” che attesta il rispetto della normativa sull’efficienza energetica.

Inoltre, solo se la fornitura dell’impianto è posta in essere nell’ambito del contratto di appalto, quindi se l’impianto viene acquistato dalla ditta installatrice, si avrà diritto ad un’IVA al 10% e non al 22%. L’impresa, in questo caso, acquisterà i prodotti dal fornitore con l’IVA al 22% e poi applicherà l’imposta al 10% (andando quindi in “credito d’IVA” nei confronti dello Stato);

I pagamenti dovranno avvenire attraverso bonifico parlante, un bonifico identico a quelli standard ma con causali specifiche. Molte banche hanno predisposto dei bonifici pre-compilati. Sicuramente tra i servizi online della banca si troverà questa opzione. Comunque, le corrette diciture delle causali sono le seguenti:

Causale: “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986 Pagamento fattura n. _ del a favore di _______ partita Iva _____ Beneficiario della detrazione codice fiscale___________“.

Importante! La detrazione Irpef del 50% per le spese di ristrutturazione edilizia spetta a chi effettua il pagamento.

L’incentivo vale solo nel caso in cui, alla data della richiesta di detrazione, l’immobile sia “esistente”, accatastato o con richiesta di accatastamento in corso e in regola con il pagamento di eventuali tributi;

Entro 90 giorni dalla data di fine lavori, bisogna comunicare all’Enea la spesa sostenuta e le caratteristiche dell’impianto. Andrà indicato anche il codice pod per identificare l’utenza.

La documentazione raccolta, comprese le asseverazioni a firma del tecnico incaricato, andrà poi consegnata al proprio consulente fiscale/caf entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Inoltre, tramite il bonus ristrutturazione si potrà usufruire anche del bonus mobili.

L’impianto fotovoltaico non è ammesso alla detrazione fiscale volta al risparmio energetico ECOBONUS, nella misura del 65%. Così come il conto energia, i cui incentivi non sono stati più applicati dal 6 luglio 2013.

Altro incentivo, che in realtà non è un bonus, è la vendita o lo scambio sul posto. In pratica, si potrebbe decidere di vendere l’energia elettrica che si produce o di usufruire del servizio di scambio sul posto con convenzioni vantaggiose.